Volatilità (beta) 2020 delle più importanti case automobilistiche

Fonte: elaborazione BZM su dati S&P Capital IQ.
Beta calcolato su rendimenti mensili a 5 anni e sull’indice MSCI World; rilevazioni dal 31/12/2019 al 31/12/2020.

Come ha evidenziato l’Insight n.1, nel 2020 la capitalizzazione di Tesla è passata da $ 78 mld, all’inizio dell’anno, a quasi $ 700 mld a fine dicembre, con una variazione superiore al 700%.

Una crescita così consistente è stata accompagnata da un’elevata volatilità del prezzo delle azioni, come emerge dall’analisi del loro beta. Il beta misura il grado con cui l’andamento (ossia il rendimento) di un titolo si discosta da quello del mercato in generale: più le variazioni del titolo sono amplificate rispetto al mercato, più il suo beta e il suo rischio sono alti (titoli che si comportano esattamente come il mercato hanno un beta pari a 1). 

Il grafico riporta l’evoluzione del beta delle principali case automobilistiche al mondo per capitalizzazione da dicembre 2019 a dicembre 2020. All’inizio del periodo osservato, il beta di Tesla è tra i più bassi. Questo anche perché tale parametro, a parità di altre condizioni, è più alto nelle aziende che ricorrono maggiormente all’indebitamento finanziario e Tesla, insieme a Ferrari, è la società del campione meno indebitata (quasi per nulla). Nel 2020, con la crescita impetuosa del corso azionario, aumenta progressivamente il beta di Tesla, fino ad assestarsi a fine anno a 2,3, quasi tre volte il valore di dodici mesi prima e ben oltre la media del campione.

Un valore, quello della società californiana, quindi, ad oggi più rischioso (o volatile) di quello delle case automobilistiche più tradizionali.