Rendimento titoli di stato a 10 anni dei primi 4 paesi europei per PIL

Fonte: elaborazione BZM su dati S&P Capital IQ.
Rendimento dei titoli di stato italiani, tedeschi, francesi e inglesi a 10 anni; media mobile a 12 mesi; rilevazioni mensili dal 31/1/2010 al 31/12/2020.

Il grafico ritrae il rendimento (media mobile a 12 mesi) dei titoli di stato con scadenza a 10 anni di Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna da gennaio 2010 a dicembre 2020, rendimento che, come noto, dipende da numerose variabili, tra cui i livelli attesi di inflazione e di crescita del PIL, il rischio percepito di insolvenza del Paese, le politiche monetarie delle banche centrali.

Guardando agli ultimi 11 anni, balza all’occhio l’impennata del rendimento dei BTP (Buoni Poliennali del Tesoro) nel 2011 e nel 2012, quando supera il 7%, con un differenziale (spread) rispetto agli omologhi tedeschi di oltre 500 punti base. Ci è voluto il celebre “Whatever it takes” di Mario Draghi, allora alla guida della BCE, per rassicurare i mercati che sarebbe stata presa ogni misura necessaria a difesa dell’eurozona. Da allora i rendimenti sono scesi progressivamente e, dopo una fase di instabilità, che in Italia è durata circa un anno tra il 2018 e il 2019, sono risaliti a inizio 2020 con l’esplosione della pandemia di Covid-19. Questa volta è stato il nuovo massiccio Programma di acquisto per l’emergenza pandemica della BCE a placare le tensioni sui mercati finanziari e a far scendere rendimento e differenziale dei titoli di stato italiani.

Il rendimento dei titoli di stato a scadenza lunga (per es. 10 anni), calcolato anche su medie mobili a 3, 6 o 12 mesi per stemperare l’effetto di fenomeni contingenti, è utilizzato nelle valutazioni d’azienda. Il rendimento dei titoli governativi misura, tipicamente, la componente priva di rischio del costo del capitale dell’azienda o dell’attività oggetto di stima, e incorpora anche un premio per il rischio di insolvenza dello Stato emittente che, come testimonia il grafico, può essere alquanto differenziato da Paese a Paese. In questo senso, per l’area-Euro, il più opportuno riferimento per la stima del rendimento privo di rischio è quello del Bund tedesco. A fronte del livello eccezionalmente basso del rendimento dei titoli governativi al momento attuale – a seguito delle politiche monetarie a sostegno dell’economia nella pandemia -, molti esperti suggeriscono di normalizzarne il valore per la stima del tasso risk-free.